Pubblicità e sostenibilità ambientale: il ruolo del cinema nella riduzione delle emissioni di CO₂
La comunicazione pubblicitaria contribuisce in modo significativo alle emissioni globali di CO₂, rappresentando una sfida importante per le aziende che necessitano di inserire la sostenibilità tra gli elementi identificativi del propri brand, per adeguarsi alla sensibilità e alle aspettative dei consumatori che sono sempre più attenti all’impatto ecologico nelle scelte, tendendo a privilegiare marchi che dimostrano un impegno concreto verso la sostenibilità
Analizzando il contributo dei diversi media alle emissioni, emergono differenze rilevanti. Secondo il rapporto “The State of Sustainable Advertising- December 2023” di Scope3.com, per erogare 1,5 milioni di impressions in Italia, lo streaming video genera oltre 1.000 kg di CO₂, la display web produce 727 kg di CO₂ e la display in app arriva a 880 kg di CO₂. In confronto, dati interni indicano che la diffusione di uno spot da 30 secondi al cinema, visto da 1,5 milioni di spettatori, genera solo 429 kg di CO₂, assumendo un’emissione in Italia di 0,2572 kg per kWh. Il cinema, quindi, emette meno della metà rispetto agli altri media digitali.
Oltre al vantaggio ambientale, il cinema offre un’efficacia comunicativa unica. Grazie ai livelli di attenzione dell’audience più alti sul mercato, garantisce una ricezione del messaggio pubblicitario unica e vincente, libera dalle distrazioni tipiche di altri contesti mediatici e assicura la qualità dell’inventory. Inoltre, l’utilizzo di metriche basate sugli ingressi effettivi assicura una reportistica precisa e affidabile sul pubblico raggiunto, evitando le imprecisioni che possono verificarsi con altri media.
All’interno di una strategia che integra la responsabilità ambientale lungo l’intera catena del valore aziendale, privilegiare il cinema nella pianificazione pubblicitaria rappresenta una scelta strategica. Questa decisione consente di ridurre significativamente le emissioni di CO₂ legate alle attività di comunicazione, che rientrano nello Scope 3 delle emissioni aziendali, ovvero tutte le emissioni indirette generate lungo l’intera catena del valore, dalla produzione alla distribuzione dei prodotti e servizi, ad esempio da fornitori o clienti. Così facendo, le aziende non solo diminuiscono il loro impatto ambientale, ma amplificano l’efficacia delle campagne, rispondendo alle aspettative di un mercato sempre più orientato verso la sostenibilità.
In conclusione, il cinema, con la sua capacità di offrire un impatto ambientale significativamente inferiore e un’efficacia comunicativa superiore, rappresenta un’opportunità di comunicazione ancora poco sfruttata in Italia. Il fatto che il suo share di investimenti pubblicitari sia molto inferiore rispetto ad altri Paesi mostra che si sta perdendo un’occasione che altrove viene già colta. Sfruttare appieno questo mezzo permetterebbe alle aziende di colmare questo divario, rispondendo alle esigenze dei consumatori attenti all’ambiente, contribuendo così a un futuro più sostenibile anche attraverso le campagne pubblicitarie.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]